Interno chiesa San Michele Arcangelo a Castelluccio di Capolona

San Michele Arcangelo a Castelluccio

di Leonora Berneschi

Castelluccio è una frazione del comune di Capolona che si trova ai piedi del Casentino a pochi chilometri da Arezzo.

Il piccolo castello d’avanguardia, da cui prende il nome la frazione, era posto nella parte alta del paese rialzata rispetto all’ampia zona che degrada verso l’Arno, vicino al più grande e imponente castello di Campoleone raso al suolo, insieme all’Abbazia  Monastero Benedettino, nel 1527 dall’esercito imperiale.

All’inizio del novecento delle quattro torri del piccolo castello se ne erano perse tre; l’ultima fu distrutta dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Attualmente sono ben visibili alcune mura di fortificazione all’interno delle quali si trovava l’antica Chiesa, più piccola e più bassa rispetto all’attuale.

L’antica chiesa esisteva fin dal medio evo; era più piccola e a croce latina. Fin dalla metà del 1800 si avvertì la necessità di restaurarla in quanto ritenuta pericolante e insufficiente per la popolazione.

L’attuale Chiesa è sorta per lo zelo del pievano don Emilio Del Fiume che ne iniziò i lavori nel 1882 e, dopo quattro anni, riuscì ad aprirla al culto il 28 marzo 1896; ricostruita, ampliata e restaurata, presenta dunque un insieme di stili.

La torre campanaria, dotata di quattro meravigliose campane molto ben armonizzate, è stata inaugurata il 7 settembre 1926 dal pievano Don Scipione Cortellini ed ha sostituito un antico campanile a vela con due sole campane al quale ne aveva aggiunta una terza Don Emilio. La suoneria elettrica delle campane sarà inaugurata nel 1971 e l’orologio con i suoi rintocchi dieci anni dopo.

L’interno dell’edificio è ad una navata molto semplice e sobria. Subito a destra c’è il fonte battesimale in pietra e subito a sinistra un confessionale ligneo. A metà navata nel lato sinistro è collocato l’altare della madonna in cui è conservata una scultura lignea raffigurante la Madonna con il bambino circondata da quindici tavole dipinte con i quindici misteri del rosario di ambito vasariano della seconda metà del cinquecento, recuperati dall’antica Chiesa. Sotto questo altare fu riposta, nel 1835, un’urna con i resti di S. Faustina esumati dal cimitero romano di S. Ippolito. Nel lato destro l’altare con un bellissimo crocifisso all’interno di una nicchia. Le pareti della navata sono impreziosite con le formelle raffiguranti la via crucis.

Il presbiterio è delimitato da una balaustra in pietra, costruita nel 1913 a spese della congregazione del Rosario, e rialzato di uno scalino. L’altare volto verso il popolo ha alle sue spalle il tabernacolo, restaurato nel 2008 da Don Silvano Paggini, inserito in una struttura in pietra che separa il “coro” e che sostiene un grandissimo crocefisso e sei candelieri.

La prima S. Messa celebrata  “verso il popolo” risale al 14 settembre 1975 quando era parroco Don Florido Fanfani.

Nella monofora dell’abside, circondata dalle canne dell’organo, nel 1958 fu collocata una vetrata artistica raffigurante S. Michele Arcangelo nell’atto di sconfiggere il demonio. La Chiesa parrocchiale di Castelluccio è dedicata infatti a S. Michele lasciando intuire che la zona sia stata sotto il dominio longobardo del cui popolo il Santo è protettore.

Nel 1979 è stato inserito il primo impianto di riscaldamento a gasolio, rinnovato poi recentemente da Don Paolo De Grandi.